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Immagine del redattoreRoberto De Pascale

La Puglia vicino casa

Siamo nella mia terra che a volte sa anche essere molto affascinante e misteriosa.

Qui ho scoperto una cantina, Elda Cantine, nata circa vent’anni tra i declini collinari di Troia, città millenaria immersa nei monti dauni a cui sono legato perché lì sono cresciuto e ho trascorso tutta la mia infanzia.

Elda cantine ha davvero tante etichette, ma il nero di Troia ne costituisce l’architrave.

E’ un antico vitigno autoctono da secoli coltivato in queste terre per le peculiari caratteristiche del suo Terroir.

Il progetto Cantine Elda nasce perché l'ing Marcello Salvatori l'ha dedicata a sua madre Elda, una storia che ha inizio con l’attività nel campo delle energie rinnovabili, storia dall’anima green fondata sui principi dell’eco sostenibilità, della biocompatibilità e che oggi continua con l’apertura del primo Elda Hotel immerso nel verde millenario della Foresta Umbra, cuore del Parco Nazionale del Gargano.


Dove il respiro della natura più selvaggia e incontaminata incontra la brezza spumeggiante del Mar Adriatico sorge l’Elda Hotel, esattamente al centro della “riserva naturale integrale” della Foresta Umbra, tra le più importanti d’Europa. Immerso nella rigogliosa vegetazione di questa sublime oasi di oltre 10.000 ettari a 800 metri sul livello del mare.

L’Elda Hotel rappresenta un innovativo presidio di tutela e valorizzazione dell’habitat naturalistico del noto Parco pugliese. Infatti, la struttura è il risultato di un complesso progetto ecosostenibile di recupero dello storico albergo-rifugio, inaugurato nel 1940, tra i primi della provincia di Foggia, che per decenni è stato un punto di riferimento per l’intera Montagna del Sole, il promontorio garganico.

Un edificio elegante, ricostruito attraverso una meticolosa ricerca di materiali e soluzioni energetiche adeguate ad assicurare il minimo impatto ambientale al prezioso ecosistema, per restituire il piacere di soggiornare nell’abbraccio della Foresta, a pochi chilometri dalle coste più belle della Puglia.

Dal 2017 le faggete vetuste sono state riconosciute Patrimonio Naturale dell’Umanità dall’Unesco e la straordinaria biodiversità del suo patrimonio floro-faunistico la rendono una delle mete più amate dagli appassionati di viaggi e vacanze alla scoperta della Natura del Mediterraneo e dei suoi paesaggi più straordinari.

Elda Hotel è un progetto di recupero dello storico Albergo Rifugio in Foresta Umbra, inaugurato il 21 luglio del 1940.


Questo edificio fu progettato nel 1938, grazie alla Provincia di Foggia, dopo che il Demanio aveva ceduto all’ente due particelle catastali per costruire un albergo sulla strada per Monte Sant’Angelo. Tra le prime strutture ricettive in Puglia, per decenni ha rappresentato un punto di riferimento per visitatori e turisti che si recavano in Foresta Umbra fino agli anni Settanta, quando cominciò il lento declino della struttura che, nel giro di pochi anni, trasformò l'albergo in un rudere. Oggi, attraverso un’imponente operazione di recupero, l’albergo ha riaperto le porte dopo trent'anni dal suo abbandono e, dopo circa 80 anni, è stata restituita, in tutto il suo splendore, alla comunità grazie all’impegno dell’ing. Marcello Salvatori, nel rispetto assoluto dello straordinario ecosistema della Riserva Biogenetica Statale della Foresta Umbra, istituita nel 1977. Con Elda Hotel la storia continua.


Torniamo a parlare di vino e di Elda Cantine.

Propongono una vasta gamma di vini da vitigni autoctoni regionali e internazionali proveniente esclusivamente da terreni di loro proprietà.

Tutte le loro uve sono raccolte a mano, in cassetta da vigneti a spalliera e non irrigui, ubicati su terreni calcare a pietra bianca e coltivati nel massimo rispetto per l’ambiente.

La loro mission green viene declinata in ogni fase del processo produttivo, le loro cantine sono totalmente alimentate con energia rinnovabile, utilizzano tappi 100% riciclabili, e i trattamenti chimici sono limitati.

Persino i cataloghi che mi hanno regalato sono realizzati su materiale di riciclo.

Il loro enologo si chiama Rosalia Ambrosino e la loro è una produzione di alta qualità che conquista per la capacità di narrare queste terre di Puglia, dove i vini diventano ambasciatori di profumi e tradizioni del Mediterraneo.

Mi sono innamorato per la sua bontà del loro Rosè, un omaggio alla loro cantina che celebra il loro primo spumante metodo classico da Nero di troia made in Puglia, con uve biologiche di Nero di Troia provenienti dal vigneto di Santa Cecilia

Mi hanno raccontato che per ottenere questo spuamante è stato Un processo “creativo” curato in ogni dettaglio, dalla selezione delle uve fino all’ultima e delicatissima operazione di “dosaggio”. Più di ogni vino, lo spumante richiede una cura attentissima e meticolosa, frutto di una grande passione e un’approfondita ricerca” sottolinea Rosalia Ambrosino, l’enologa delle cantine di Troia che si è recata presso un laboratorio enologico toscano, con un team di colleghi, per studiare la “liqueur d’expedition“. Si tratta di un componente indispensabile per la produzione di spumanti con “metodo classico”. Quell’ingrediente ‘quasi segreto’ che conferisce allo spumante la sua personalità, l’impronta unica che lo distingue da tutti gli altri che si scopre nell’aroma delle bollicine.


Rosalia mi ha detto che dopo dieci vendemmie alle spalle, ha sentito che era il momento giusto per sperimentare uno spumante interamente composto da Nero di Troia, un’uva insolita per il metodo classico ma ideale per realizzare un ottimo brut, trend in crescita sul mercato di appassionati di “sparkling. In particolare va sottolineato che il loro è tra i primissimi spumanti realizzati con quest’uva che, non snaturata, si propone come un raffinato rosè dal perlage finissimo e persistente che fa “scintillare” le sfumature rosa pallido di un vino dal gusto molto originale, già largamente apprezzato dai consumatori.

Rosalia ha aggiunto che dopo i 14 mesi di affinamento su lievito, hanno effettuato la sboccatura del loro primo spumante che oggi è già felicemente sul mercato.

La mission di Elda Cantine è proprio quella di valorizzare al massimo le pregiatissime uve pugliesi” e la produzione di questo spumante rientra proprio nella strategia di aumentare la consapevolezza di “riscatto” di un territorio, dove lo spumante deve rilanciarsi come prodotto d’eccellenza, in contrasto con l’idea di vino spumante tout-court confinato nell’immagine del “botto da occasione.

La casa vitivinicola Elda Cantine vede riconfermata l’eccellenza della sua produzione da Nero di Troia: Ettore 2016 ha ricevuto le “Quattro Viti”, il massimo riconoscimento della Guida ai Vini d’Italia VITAE.

Ettore si riconferma per la terza volta tra i migliori vini IGP di Puglia per l’Associazione Italiana Sommelier.

Per il team di Elda è ovviamente un’immensa soddisfazione veder riconosciuto l’impegno e la passione che quotidianamente dedicano al loro lavoro, sia in vigna che in cantina. Rientrare ancora una volta nella rosa dei prodotti di alta fascia di “Vitae” – strumento di lavoro e di consultazione fondamentale per gli operatori del settore.

Una cantina da scoprire, un vino da assaggiare, degustare e lasciarlo scendere lentamente lungo il palato. Vi incito a scoprirli, seguirli e provarli perchè la terra di Capitanata vi resterà nel cuore.

#vini#capitanata#foresta


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